W.H.I.T.E.
W.H.I.T.E.
(Worldwide Hospitalization for Incontaminate Technological Ecstasy)
opera di teatro sensoriale per un gruppo di spettatori
di Teatro dei Sensi Rosa Pristina
regia di Susanna Poole
W.H.I.T.E. è una performance partecipativa che, con stile ironico e surreale, affronta il tema delle politiche di controllo sociale, giustificate dalla retorica della "crisi" ed attuate attraverso un uso spregiudicato della violenza legale, della scienza, delle nuove tecnologie e dei media. Queste ultime offrono una fonte di intrattenimento selezionata, stabile e costante che allontana le persone dalla percezione della realtà come processo causale.
Perché siamo diventati ciechi, Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione,
Vuoi che ti dica cosa penso, Parla, Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo,
Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono.
(José Saramago, "Cecità")
Gli spettatori si accorgono di essere stati convocati per partecipare al programma W.H.I.T.E., predisposto dal Governo per "proteggere con ogni mezzo la popolazione nella attuale crisi". La drammaturgia si svolge attraverso installazioni sonore e visive che richiamano a un futuro distopico e allo stesso tempo vintage. Le operatrici vestite di bianco in uno stile anni '60 accompagnano le persone convenute attraverso le diverse fasi del programma volto a integrare definitivamente tutti i cittadini adulti nel sistema dell'ék-stasis (dal greco: stare fuori di sé).
regia: Susanna Poole
drammaturgia: Sofia Campanile, Susanna Poole, Cinzia Romanucci
con: Sofia Campanile, Individuo Campione, Sabrina Carnevale, Susanna Poole, Cinzia Romanucci, Lea Walter
oggetti di scena: Fabio Pennacchia
video: Ciro Cozzolino
foto e video documentazione: Fabio Pennacchia e Ciro Cozzolino
edit music: Pietro Rianna
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